
Dal 21 al 25 luglio si è svolta al Forte Village di Pula, la quarta edizione del Filming Italy Sardegna Festival, la manifestazione cinematografica ideata da Tiziana Rocca, in grado di unire cinema e tv al tempo. All’appuntamento hanno preso parte grandi star del mondo del cinema come Harvey Keitel, Presidente onorario del Festival, Elena Sofia Ricci, madrina di questa quarta edizione, e le attrici Elisabeth Olsen, Vanessa Hudgens, Heather Graham e Valeria Golino e tanti altri ospiti. Tra i vari premi conferiti durante il festival, il Premio Nanni Loy ideato dal giornalista Antonello Sarno, quest’anno lo ha ritirato Claudio Bisio, comico e conduttore televisivo. Per l’occasione l’ho intervistato, ponendogli alcune domani affrontando tanti temi tra cui il rapporto dei giovani con il mondo del cinema.
Claudio, quali sono secondo te le prospettive future per i giovani che vorrebbero entrare a far parte del mondo del cinema?
“In questo momento, con la pandemia in corso, dove i cinema sono mezzi chiusi è difficile essere ottimisti. Però bisogna credere sempre nei propri sogni, senza mai illudersi troppo. Io quando ho iniziato, pensavo che questo potesse essere solo un hobby e non un lavoro a tempo pieno. Per questo avevo sempre un piano B pronto. Quello che mi sento di dire ai giovani è di provarci, di credere nei sogni, ma di avere sempre un piano b nella vita.”
Quanto è importante oggi fare la “gavetta” nel mondo del cinema?
“Fare la gavetta è molto importante, le scorciatoie non portano mai a nulla. Esistono talent che in poco tempo ti possono portare al successo, però spesso sfornano personaggi che durano “lo spazio di un mattino”. Io son stato giudice di un talent, penso che questo tipo di format diano una possibilità in più ai giovani. A volte chi vince si illude, di esser arrivato e il successo ha le ore contate. Quando si partecipa e si vince in questo tipo di programmi, è necessario continuare a studiare e applicarsi con sacrificio e impegno per fare carriera. Non dico che la gavetta e la fatica vanno ricercate, ma purtroppo va fatta.”
Secondo te la Sardegna è una “terra da cinema”?
“La Sardegna è ricca di spazi meravigliosi: le città storiche, l’entroterra con la sua storia e il mare cristallino sono set cinematografici perfetti. Dal punto di vista paesaggistico questa è una terra perfetta per grandi produzioni.
La Sardegna nel corso degli anni ha sfornato grandi personaggi che si sono contraddistinti nel mondo del cinema. Questa sera mi verrà consegnato il premio Nanni Loy e questo nome già la dice lunga. Loy è stato un grande regista e non solo. È stato anche uno dei primi inventori di programmi televisivi, quelli che oggi comunemente chiameremo format. Te ne cito uno: “Candid Camera” uno show tratto da un programma televisivo americano, che Loy ha saputo riadattare all’italiana, all’epoca fu un grandissimo successo.”
Dopo aver ringraziato Claudio per la gentilezza e disponibilità mi sono goduto la kermesse riflettendo sul cinema in Sardegna. Io credo nel potere dei sogni e ne ho tanti. E son pronto a tirarli fuori dal cassetto per farli volare, uno ad uno. E voi?